Approvata la Legge di Bilancio 2020. Le novità

Il disegno di Legge di Bilancio 2020 è stato approvato questa mattina all’alba dalla Camera dopo una lunga maratona notturna. È l’approvazione definitiva, dopo quella del Senato di settimana scorsa, con 312 voti favorevoli, 153 contrari e 2 astenuti. Di nuovo il provvedimento è passato con una maggioranza molto ampia. Ora il documento viaggia verso la firma del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per diventare Legge di Bilancio 2020 a tutti gli effetti.

Il testo approvato dal Senato che contiene il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e il bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022, è stato convalidato dalla Camera dei deputati. Quindi, niente sorprese dell’ultima ora se vogliamo, ma certamente la legge di Bilancio 2020 contiene alcune importanti misure che riguardano tutti noi cittadini e in particolare il mondo dell’edilizia e della serramentistica.

In cima al provvedimento metteremmo il mancato aumento dell’Iva scongiurando la relativa clausola di salvaguardia. Se fosse passato avrebbe avuto un pesante effetto depressivo sui consumi.

Per l’edilizia è da evidenziare la proroga fino al 31 dicembre 2020 di ecobonus, bonus casa e sisma bonus e l’introduzione del nuovissimo bonus facciate, tutto da studiare in maniera approfondita, che speriamo non diventi un premio al 90% per chi vuole solo dipingere le facciate dimenticando gli interventi di riqualificazione energetica.

Tra i bonus via libera anche alla proroga del bonus verde limitato al 36% di detrazione fiscale e a un importo massimo di 5 000 euro. Lo citiamo perché ‘miracolosamente’ sui relativi bonifici non si applica la micidiale ritenuta d’acconto dell’8% prevista invece per ecobonus e bonus casa e che tanto deprime la liquidità degli operatori dell’edilizia. Solo per i lavori condominiali si applica la ritenuta del 4%. Evidenziamo questa singolarità dell’assenza di ritenuta dell’8% perché essa dovrebbe indurci tutti a una maggiore pressione sull’esecutivo per almeno ridurre l’aliquota dall’8% a un più ragionevole 4%.

Infine, ma non meno importante, non possiamo dimenticare la rimodulazione dello sconto in fattura da cessione del credito dell’ecobonus ex articolo 10 del Decreto Crescita ora confinato “unicamente per gli interventi di ristrutturazione importante di primo livello” ex DM 26 giugno 2015 “per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo dei lavori pari o superiore a 200.000 euro”. Viene posto così rimedio a una grave distorsione del mercato che avrebbe danneggiato enormemente i piccoli e medi operatori favorendo solo le multiutility e i grandi operatori.

Buone Feste.

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